POSTFAZIONE
a cura della GIMP
Fin da epoche remote, lungo il corso di secoli e millenni, la cultura comune delle popolazioni centro-europee prevedeva, nel cuore dell’inverno, un fiorire particolare di riti caratterizzati da alcuni elementi 
omogenei. Si trattava, per queste antiche genti, di sottolineare il momento in cui la natura si mostrava al suo massimo grado inospitale e pertanto, era più difficile per le comunità umane la sopravvivenza. Per questo motivo esisteva la necessità di aiutare magicamente la rinascita della natura, il ritorno del sole e di condizioni più miti, il rifiorire della terra e, il momento-chiave di questo passaggio - il solstizio d’inverno -, veniva solennizzato con culti e riti di grande importanza. 
Spesso tali riti erano basati su grandi fuochi e falò, per simboleggiare la rottura del buio e del freddo invernale con la luce e il calore del sole rinascente.
Il tema della rinascita, la simbologia legata al fuoco ed alla luce, sono state ereditate dalla cultura classica nella festa romana del Sol Invictus, che cadeva il 25 dicembre, poi da quella cristiana, che celebra nella stessa data la nascita di Gesù Bambino, principio mistico di amore e di luce che, nel cuore dell’inverno, viene ad illuminare e a far rinascere le anime al sole dell’amore divino.
In coerenza con questo filo rosso abbiamo scelto, per il numero invernale di questa rivista, il tema iconografico della famiglia, sviluppandolo in una ricerca come al solito monotematica. Abbiamo costruito un viaggio nell’arte sacra e profana, nell’intimità di abitazioni e costumi, tra volti innocenti e ritratti di corte, come un contrappunto che affianchi al rigore scientifico dei testi che proponiamo, il suggerimento e la speranza della rinascita di un fanciullo anche dentro di noi.